INCONTRO - LABORATORIO CON LE CDAL REGIONALI

Sabato 30 giugno, presso la Sala Cavalla della Curia vescovile di Casale Monferrato, si è svolta una mezza giornata di incontro - laboratorio con le Consulte diocesane delle Aggregazioni laicali.
Un'occasione per incontrarsi e confrontarsi sul tema del laicato.
Presenti oltre a Casale, i rappresentanti delle diocesi di Biella, Asti, Alessandria, Novara e Susa. Ad aprire i lavori e a introdurre il tema è stato il vescovo di Biella, Mons. Gabriele Mana, delegato CEP (Conferenza episcopale piemontese) per il laicato.
Nella sua relazione, che ha cercato di delineare il ruolo del laicato nella Chiesa in uscita, Mons. Mana ha sviluppato 4 punti: il magistero di Papa Francesco; il laicato; il laicato aggregato; i nemici della santità.
Nel primo punto è emerso che nell'enciclica (Laudato si') e nelle esortazioni apostoliche (Evangelii Gaudium, Amoris laetitia, Gaudete et exsultate) lo sfondo è la gioia. La gioia del Vangelo, la gioia della missione: una gioia che contagia, che attrae. Una gioia che è relazione e intimità con il Signore.

Nel secondo punto ci si è soffermati sulla figura del laico così come viene presentata al n. 102 dell'Evangelii Gaudium. I laici sono la maggioranza del popolo di Dio, al loro servizio c'è una minoranza: i ministri ordinati. È cresciuta la coscienza dell'identità e della missione del laico nella Chiesa. Anche se il laicato è numeroso e impegnato nella missionarietà nei diversi ambiti, non si esprime nello stesso modo da tutte le parti per diversi motivi. In alcuni casi per la mancanza di un'adeguata formazione per assumere responsabilità importanti, in altri casi per non aver trovato spazio nelle Chiese particolari per poter esprimersi ed agire, a causa di un eccessivo clericalismo. Inoltre, si evidenzia la difficoltà di evangelizzare nel mondo sociale, politico ed economico.

Nel terzo punto ci si è addentrati nel tema più specifico del laicato aggregato che ha un dono non da tenere per sé ma da condividere con gli altri. Ultimamente soffre un po' di "stanchezza" (è fermo, non attrae più, non cresce), corre il rischio di essere autoreferenziale, di "lavorare" troppo internamente senza aprirsi agli altri, di essere "settario". È giusto avere un forte senso di appartenenza ma occorre essere accoglienti dei doni altrui, ed essere Chiesa in uscita prima di tutto da noi stessi, dalle nostre abitudini, dai soliti modi di pensare e di fare.
Ben viste quindi sono le Consulte delle Aggregazioni laicali che nascono e operano a livello diocesano: strumenti non tanto organizzativi ma ecclesiali per far comprendere che la Chiesa non ha un solo colore, è un arcobaleno. La Chiesa è Pentecoste! Ciascuno (gruppo, movimento, associazione) con il proprio carisma costruisce la bellezza della Chiesa.
Importante è anche il riferimento costante al Vescovo: le aggregazioni laicali non devono mai mancare agli eventi diocesani.
Infine, al quarto punto, un breve accenno all'esortazione Gaudete et exsultate sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo. Si può diventare santi? Sì, la santità è per tutti! Ma bisogna stare attenti ai nemici della santità: oltre a quelli dello gnosticismo e del pelagianesimo segnalati da Papa Francesco, Mons. Mana ne individua altri due: l'individualismo e l'idolatria (dell'io, degli animali, delle cose).
Al termine di questo apprezzato intervento, ci si è divisi in tre gruppi e si sono aperti i tavoli di confronto, dove ognuno ha avuto l'opportunità di esprimere il proprio punto di vista e di approfondire alcuni nuclei tematici affrontati dal relatore. Ritornati poi in assemblea, i "facilitatori" hanno tirato le fila presentando le sintesi.
A chiudere l'incontro, il nostro Vescovo Mons. Gianni Sacchi che ha ribadito la necessità di ripensare al ruolo e alle responsabilità dei laici nella Chiesa, l'importanza della formazione dei laici, laici che sappiano essere veri testimoni del Vangelo ognuno con i propri carismi, nel proprio gruppo o nel proprio movimento, l'importanza di valorizzare l'impegno dei laici non tanto come esecutori ma come co-elaboratori di progetti pastorali. Questo è il futuro, il cammino che ci aspetta!
Sappiano i laici, cioè tutti noi, accogliere questo invito e raccogliere questa sfida!

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